VIAREGGIO. Da semplice evento di Carnevale, nato quasi per caso su iniziativa di un gruppo di carnevalari genuini, a principale festival canoro da cui, per il secondo anno consecutivo, uscirà la canzone ufficiale del Carnevale: ne ha fatta di strada, in appena sei anni, il Festival di Burlamacco. Complice la cancellazione del Festival dei Rioni, sarà uno dei 12 brani in concorso venerdì 18 e sabato 19 gennaio al Teatro Jenco ad aggiungersi all’albo d’oro delle canzoni ufficiali.

Viva la rivoluzione. La regia, come sempre, è del movimento I Carnevalari, creato nel 2005 con lo scopo di risvegliare nella città uno spirito carnevalaro che, allora come oggi, era sopito. Il filo conduttore di questa settima edizione – la prima, storica ebbe luogo nel 2007 – sarà quello della rivoluzione, con particolare ispirazione a quella francese. Un tema di stretta attualità, perché appare sempre più lampante come il Carnevale, e Viareggio in generale, necessiti di una rivoluzione culturale.

Senza alcun dubbio di smentita è possibile indicare i Carnevalari e i 100 volontari coinvolti nel Festival come un esempio di piccoli rivoluzionari: si sono sempre spesi in prima persona, mai solo a parole, per il bene della manifestazione. L’idea di regalare al Carnevale nuove canzoni da aggiungere ad una già corposa discografia, di lanciare giovani talenti e di coniugare tutto questo con iniziative benefiche ha avuto come naturale conseguenza un crescente apprezzamento da parte della città: non a caso sono già andati esauriti i circa 400 biglietti disponibili per la serata di sabato 19, quella della finalissima.

Formula vincente. La “squadra” del Festival, inevitabilmente, sarà pressoché la stessa che in sette anni ha raggiunto grandi risultati: i presentatori sono Luca Bonuccelli, Simone Casani, Leonardo Dati, Federica Michetti e il dj Andrea Paci. Anche quest’anno, nella serata del venerdì, si esibiranno gli alunni di una scuola cittadina – la Santa Marta, nello specifico.

Soprattutto, è confermato lo scopo benefico dell’iniziativa: l’incasso delle due serate, al netto delle spese, sarà devoluto alla sezione versiliese dell’Associazione Italiana Persone Down per finanziare progetti quali logopedia, neuropsicomotricità, ginnastica dell’acqua e ippoterapia.

Tra ospiti veri e fittizi. Madonna e Carlos Santana difficilmente saranno a Viareggio come guest stars del Festival di Burlamacco: eppure, come traspare dalle parole di Dati, le loro imitazioni saranno all’altezza dell’originale.

Chi invece sarà presente in carne e ossa è Annie Sidro di Carnaval Sans Frontières, una nizzarda molto legata a Viareggio che ha recentemente svolto il ruolo di direttore artistico della sfilata di Macao dove si è “esibita” la Ballerina dei Lebigre. Sidro sarà ufficialmente premiata dal movimento nella mattinata di sabato.

Premi per tutti. Passando al concorso vero e proprio, sono 12 i brani in gara: si potranno riascoltare in un cd, in vendita nelle due serate al Teatro Jenco, che contiene anche sette canzoni legate ad altrettanti carri. La giuria presieduta da Luciana Madrigali assegnerà il primo premio, una riproduzione in cartapesta del Burlamacco di Renato Galli realizzata dal mascheratista Luca Bertozzi, ma sono previsti riconoscimenti anche per il secondo e terzo classificato, cui andrà un’opera del mascheratista Michele Cinquini.

Confermati anche due premi speciali, quello popolare intitolato a Pierino Ghilarducci per la canzone più carnevalesca – sarà il pubblico a sceglierla – e quello per il miglior interprete dedicato a Tony Filippini, che uscirà invece dalla consultazione di una giuria composta da esperti di musica del Carnevale.

Investitura ufficiale. Mancava solo la ciliegina sulla torta, ovvero il riconoscimento ufficiale da parte della Fondazione Carnevale: a darlo è il presidente Alessandro Santini. “Nel loro piccolo i Carnevalari hanno fatto la storia della manifestazione”, dice. “Hanno dimostrato che con il volontariato e la passione si può fare bene e meglio di certi professionisti, senza aver mai rivendicato interessi politici o economici.

“Allo stesso tempo, con le loro iniziative, hanno dato voce a problematiche e associazioni dimenticate da tutti. Vanno riconosciuti anche i limiti della Fondazione: il Festival dei Rioni, pur facendo parte della storia del Carnevale, era meno vissuto e apprezzato del Festival di Burlamacco. Mi auguro che chi prenderà il mio posto alla presidenza della Fondazione faccia tesoro dei miei errori.”

 + non è mancato, nel corso della presentazione, un siparietto con il presidente della Fondazione Carnevale Alessandro Santini

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